Fabio Salvatori, da Luglio 2011 in Italo, è oggi Referente degli Studi di fattibilità e Benchmarking nell’area Strategia e Sviluppo del prodotto.
(Da Settembre 2016 - Responsabile Acquisti).
Di cosa ti occupi in Italo?
All’interno dell’area in cui lavoro, Strategia e Sviluppo del prodotto, sono il referente “Fattibilità e Benchmark” e mi occupo principalmente di valutare la fattibilità economica dei nuovi progetti legati al network di Italo e Italobus. La proposta di un nuovo servizio, come l’apertura di una nuova tratta, prima di concretizzarsi in un progetto vero e proprio viene sottoposta a studi di fattibilità per verificare la convenienza della sua realizzazione.
A seguito delle valutazioni di fattibilità tecnica, delle quali si occupano i colleghi dell’area “Network” Davide Di Nocera e Andrea Tresca, si passa a quelle di natura economica e qui inizia il mio lavoro: analizzare un progetto significa ipotizzare e proiettare degli scenari di ricavo sulla base delle situazioni di mercato presenti al momento dell’analisi stessa, stimare i costi connessi all’attività oggetto di studio e valutare, così, l’ipotesi di marginalità risultante.
Le attività descritte sono necessarie al fine di avere gli strumenti per determinare se l’idea di un nuovo servizio possa avere dei profitti tali da essere redditizia, oppure se conviene concentrarsi su differenti scenari di sviluppo.
Per arrivare al risultato richiesto, occorre anche effettuare delle analisi di produzione e di mercato sull’incumbent, altra attività che ho in gestione. Nello specifico e prendendo come esempio lo studio per l’apertura di una nuova tratta o di un nuovo servizio, occorre analizzare l’offerta commerciale dell’incumbent o delle società di riferimento nel settore oggetto di studio, sia in termini di tipologia di servizi offerti, numero degli stessi ed altre variabili connesse alla produzione (materiali, posti.km, etc.), sia in termini di proposte tariffarie esistenti.Inoltre, con il prezioso e fondamentale ausilio della collega Liliana Zarobbi, monitoriamo le performance treno in modo da coadiuvare le scelte strategiche dell’area “Network”.
Raccontaci il tuo percorso professionale, dalle selezioni fino ad oggi.
Le selezioni durarono circa 3 mesi e io entrai in Italo nel Luglio 2011. Dopo aver lavorato nel settore della supply chain per ACEA all’interno dell’unità operativa approvvigionamenti e logistica, a seguito del conseguimento di un master in appalti pubblici, mi trasferii a Milano per lavorare in qualità di funzionario dell’ALER di Milano, un ente che gestisce parte del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica della regione Lombardia.
Mandai il curriculum a Italo perchè cercavano persone per ricoprire il ruolo di Supporto Gestionale: all’azienda serviva qualcuno che avesse familiarità con le attività amministrative e con quelle di gestione degli acquisti e dei fornitori. Similmente a quanto accaduto a molti altri colleghi, decisi di fare un salto nel vuoto. Non fu facile prendere questa decisione perché lasciavo un posto di lavoro in cui mi ero costruito una posizione e una professionalità, ma il coraggio alla fine è stato ripagato. La mia prima mansione in Italo l’ho svolta presso l’ufficio territoriale di Roma Ostiense: gestivo il facility management relativo alle stazioni dell’area centro-sud, da Firenze a Salerno, curavo la gestione dei piccoli acquisti legati alle stazioni e agli uffici territoriali e controllavo le attività amministrative legate ai cicli logistici.
A Ottobre 2013 ho iniziato a lavorare presso gli uffici della sede centrale di Viale del Policlinico nell’area della supply chain continuando ad occuparmi dei cicli logistici e delle attività amministrative della Direzione Operations.
Nel 2015 ho seguito Francesco Fiore nello Staff dell’Amministratore Delegato, prima come Pianificazione Strategica, poi Strategia e Sviluppo Prodotto, prendendo in carico quelle attività che sarebbero diventate il mio attuale lavoro.
Cosa ti piace del tuo lavoro?
L’aspetto che mi piace di più del mio lavoro è sicuramente la visione “trasversale” che ho su tutti gli altri settori di Italo. La mansione che svolgo mi permette, in ogni momento, di avere una vista completa di ogni attività dell’azienda; questa visione d’insieme è necessaria per poter poi sviluppare le attività che sono alla base del mio lavoro. L’altro aspetto che apprezzo è la dinamicità, poiché all’interno del team di cui faccio parte si lavora su progetti e iniziative sempre nuove e stimolanti.
Com’è lavorare in Ntv?
Lavorare in Italo è una sfida continua, e questo mi piace molto. Quando l’avventura di questa azienda è iniziata, l’entusiasmo era alle stelle e io, quello stesso entusiasmo, lo provo ancora oggi quando mi occupo del mio lavoro. Come ho detto prima, nella direzione all’interno della quale opero prendono vita, nascono le idee e si portano avanti i primi passi per mettere in piedi le nuove attività o implementazioni delle aree di sviluppo su servizi in essere. Quando vedi nascere e crescere un progetto, quando prendi parte al suo sviluppo e ne vedi poi la sua realizzazione, non puoi non appassionarti e entusiasmarti; per questo sono contento di lavorare per Italo e, soprattutto, di lavorare all’interno dell’aree di Strategie e Sviluppo del prodotto perché ho ogni giorno la possibilità di appassionarmi a quello che faccio e, di conseguenza, di dare il meglio di me.
Italo ti ha permesso di….
Italo mi ha permesso di crescere tantissimo dal punto di vista professionale: ho compiuto un vero e proprio salto di qualità, anche all’interno della stessa azienda. Ho conosciuto ottimi professionisti, alcuni sono andati via, altri lavorano ancora in Italo o ne sono entrati a far parte successivamente al mio ingresso. Ognuno di loro mi ha lasciato o continua a darmi qualcosa di positivo in ambito lavorativo.
Il mio primo ruolo in Italo, supporto gestionale, mi ha dato la possibilità di costruirmi una professionalità e di poterla sviluppare partendo dall’attenzione al dettaglio, necessaria per il corretto funzionamento di un impianto operativo quale può essere una stazione, un impianto equipaggi, etc.; mi piace pensare che la mia crescita professionale sia coincisa con lo sviluppo e la maturazione di una azienda completamente nuova quale è Italo. E’ stata una start up anche per me, fino ad arrivare a quella che oggi è la mia posizione all’interno dell’area di Strategie e Sviluppo del prodotto.
Ci racconti come sei al di fuori di Italo?
Al di fuori di Italo sono una persona molto curiosa e mi piace molto lo sport, praticato fin da piccolissimo.
Ora sono due anni che tengo come istruttore un corso di Muay thai (la boxe tailandese), disciplina che ormai pratico da molti anni e nella quale vinsi, nel 2009, i campionati italiani terza serie come atleta della fortissima squadra del camp (campo di allenamento) milanese DE GYM 2.0 di Diego Calzolari.
Oltre a prendere cazzotti mi piace leggere e sono un appassionato di cinema, musica e teatro ….i balletti mi addormentano (fatto realmente accaduto durante lo spettacolo “Diamonds” messo in scena al “Teatro alla Scala” di Milano).