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Intervista a Gianluca

Gianluca Panettieri, da maggio 2011 in Italo, è oggi il Responsabile della Sala Operativa.

Gianluca di cosa ti occupi in Italo? 
Sono il Responsabile della Sala Operativa. Il team è composto da 20 persone e il nostro ruolo è quello di garantire il corretto funzionamento dell’esercizio e la regolare circolazione. Interveniamo quando si presentano le criticità per far sì che non venga intaccato il normale servizio offerto ai nostri viaggiatori. Oltre a questa funzione principale abbiamo anche altri compiti, come monitorare e garantire le performance del treno o stilare dei report direzionali sulla puntualità, che sono di carattere giornaliero, settimanale, mensile e annuale.

Raccontaci il tuo percorso professionale, dalle selezioni fino ad oggi. 
Le selezioni sono state piuttosto impegnative. Sono venuto più volte a Roma, superando i vari step. Io vengo dalla Sardegna, a Cagliari lavoravo nel settore aeronautico sempre nell’ambito dell’operatività. Quel periodo è stato pesante, molto duro, non ero mai certo di come fossi andato. Per fortuna poi l’esito delle varie prove è stato positivo e mi sono trasferito qui a Roma, cosa che mi ha permesso tra l’atro di ricongiungermi alla mia famiglia, mia moglie e i miei figli. I primi passi in Italo li ho mossi a maggio 2011 in qualità di Coordinatore Produzione, ho seguito il processo finale del percorso di omologazione del treno AGV. Il mio ruolo consisteva nel monitorare passo passo la circolazione del treno dall’interno della sala operativa; in seguito sono stato promosso Coordinatore Italo ossia una sorta di Master della sala che ha il compito di monitorare l’insieme dei processi produttivi della sala stessa e avevo anche il compito di interfacciarmi con il gestore della rete. Nel 2014 è arrivata una nuova svolta in ambito lavorativo, sono entrato a far parte dello staff del Responsabile della Sala Operativa e da due mesi sono diventato io stesso il Responsabile. Diciamo perciò che ho seguito un percorso che mi ha fatto vivere ogni aspetto del lavoro in sala.

Cosa ti piace del tuo lavoro? 
La dinamicità prima di tutto, ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo. E’ impossibile annoiarsi in quanto non è assolutamente monotono il nostro lavoro. Inoltre si opera in squadra, c’è collaborazione fra tutti noi e anche questo è un aspetto che non deve essere sottovalutato, ho la fortuna di essere supportato da tutte persone molto competenti che costantemente mi aiutano a sbrogliare le criticità.

Com’è lavorare in Italo?
Sono orgoglioso di questo. Diciamo che abbiamo fatto la storia, essendo la prima impresa ferroviaria che ha dato la possibilità di scegliere ai nostri viaggiatori. L’aver contribuito alla fase di liberalizzazione di questo mercato mi rende soddisfatto. Altrettanto soddisfacente è sapere che in questa azienda vige la meritocrazia, dando la possibilità a chi lo merita di fare carriera.

Arrivati a questo punto concediamoci una domanda aperta, Italo ti ha permesso di… 
Grazie a Italo mi sono rimesso in discussione a 40 anni, cosa non semplice perché effettivamente cambiare a quell’età è sempre complicato. Per di più, come già detto, mi sono riunito alla mia famiglia. Altra cosa molto importante è che grazie a questa esperienza ho conosciuto un nuovo mondo, in quanto non lavoravo nel settore ferroviario prima. Chi mi ha seguito in questo processo, ossia Salvatore Garrafa, mi ha fatto appassionare e gliene sono grato; pensate prima ero un collezionista di modellini di aerei, oggi colleziono treni invece! Questo è un lavoro che ti coinvolge pienamente ed è una cosa molto bella.

Ci racconti come sei al di fuori di Italo? 
Oltre a collezionare aerei e treni? Mi ritengo una persona molto equilibrata, come del resto sono quando lavoro, non c’è molta differenza. La maggior parte del mio tempo libero lo dedico a mia moglie e ai miei due bambini fantastici di 7 e 10 anni, cerco di stare con loro il più possibile. 

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