Vera Dolcini, da luglio 2011 in Italo, si occupa di Qualità, Regolamenti e Procedure di Bordo all’interno della Direzione Operations.
Vera di cosa ti occupi in Italo?
Mi occupo di Qualità e Regolamenti, oltre che sviluppare le procedure di bordo. Il nostro raggio d’azione è molto ampio: spazia dai servizi offerti a bordo treno (accoglienza viaggiatori, consegna quotidiani, offerta di snack e bevande) agli annunci di bordo. Tutto ciò mi ha affascinato fin da quando ho iniziato questa nuova avventura perché ho la possibilità di aiutare i colleghi a bordo del treno e di migliorare i servizi dedicati ai viaggiatori, questo mi dà una soddisfazione speciale. Dico speciale perché io proprio da lì ho iniziato e riesco a capire con cognizione di causa cosa vuol dire accontentare i passeggeri. Sono entrata come Train Manager (il vecchio capotreno) nel luglio 2011 e dopo un anno sono diventata Tutor. Il Tutor è una sorta di “traghettatore” tra il personale di bordo e l’azienda. Si fa portavoce delle esigenze del personale e nel frattempo lo forma. Facevo infatti anche giornate di formazione (commerciale e di servizio) in aula proprio per aiutare i ragazzi a comprendere i cambiamenti che man mano si realizzavano.
Avendo già parlato del tuo percorso, puoi raccontarci come hai vissuto il periodo delle selezioni?
Ho fatto le selezioni a Roma, arrivando con il treno. Sono originaria di un piccolo paese nella provincia di Brescia, ben 800 abitanti. Ho lasciato questo luogo a 20 anni, sono partita per fare la hostess di volo. Pensate quella è stata la prima volta in cui ho preso un aeroplano, in divisa, prima mai utilizzato. Dopo 10 anni che facevo quella vita si è presentata la possibilità NTV, così mi sono candidata per le selezioni. Mi stimolava l’idea di poter far parte di un’azienda che stava per nascere in quel momento, avrei potuto dare il mio contributo fin dall’origine. Ammetto che le selezioni sono state impegnative, c’erano tantissime persone preparate, tra cui tanti laureati. Io purtroppo non ho portato a termine il mio percorso accademico causa impegni lavorativi. Sono comunque riuscita nel mio intento, ho passato l’iter selettivo e fin dal primo momento sono rimasta colpita dalla serietà dell’azienda.
Raccontaci com’è lavorare in Italo. Cosa ti piace del tuo lavoro?
L’essere d’aiuto agli altri. Posso migliorare i processi operativi, snellire il lavoro di bordo. Ogni giorno poi affrontiamo tematiche differenti, non ci si annoia mai. Lo vivo come se fossimo una continua Start Up, i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Affronto tutto questo come una sfida continua, sono predisposta al cambiamento e volenterosa dunque ce la metto tutta. La cosa più importante è che questa azienda non ti fa sentire un numero ma sai che fai parte di qualcosa di importante.
Arrivati a questo punto ci concediamo una domanda aperta: Italo ti ha permesso di…
Mi ha reso maggiormente consapevole delle mie capacità, credo più in me stessa. Questo sentimento l’ho provato fin dai primi passi mossi in azienda, subito dopo aver preso la certificazione da Train Manager. E’ stato un percorso arduo, durato 6 mesi, ma alla fine quanta soddisfazione! L’esame è andato molto bene e ne sono stata felicissima. Ho conosciuto poi persone fantastiche durante il percorso, tra le tante cito Marco Borelli. Lo ringrazio, è stato un riferimento per me, la mia guida. Oggigiorno dico che per prima cosa nel lavoro si deve dare il buon esempio e io l’ho avuto da Marco. Inoltre dal 2011 ad oggi ho acquisito tante competenze, ho imparato tantissimo. C’è stata anche una crescita professionale, ultimo step di questo processo è stato il passaggio in sede centrale che per me ha rappresentato un grande investimento.
Ci racconti com’è Vera al di fuori di Italo?
Sono una pasticciona, non procedurale come quando lavoro. Italo oltre ad un lavoro mi ha dato anche una famiglia, qui infatti ho conosciuto mio marito. Oggi sono anche una mamma, ho un figlio di un anno e 5 mesi che si chiama Adriano. Al momento, quando non lavoro, faccio la mamma a tempo pieno. Ammetto che questo non è semplice come può sembrare, riesco a gestire meglio la vita lavorativa che quella da mamma!